La risposta penale ai minori autori di reato con la privazione totale della libertà personale - benché residuale oggi nel nostro paese - risulta in buona parte fallimentare, malgrado le energie profuse dalla magistratura e da quanti (educatori, assistenti sociali, polizia penitenziaria, volontari) operano all’interno delle carceri.
La finalità rieducativa della pena (art.27 cost.) viene troppo spesso disattesa tra le mura di una istituzione totale che – nella perdurante assenza di un ordinamento penale per minori - mortifica il processo penale minorile del DPR 448/88 e i suoi “illuminati” principi.
Il convegno intende dar voce alla diversità di risposte sulla devianza minorile, che comportino limitazione ma non privazione della libertà personale e siano in grado di promuovere nel minore un sapere responsabile rispetto alla propria condotta deviante e alle sue conseguenze.
Intende, altresì, attraverso un’indagine sulle origini della devianza, richiamare alla responsabilità educativa l’intera comunità: famiglia, scuola, tempo libero… in quanto l’interazione positiva con la società tutta favorisce il diritto riconosciuto del minore al proprio sviluppo.
La riflessione si estende anche ad altre due forme emblematiche di vulnerabilità dietro le sbarre, rappresentate rispettivamente dalla categoria “protetta” dei sex offenders, che avrebbero bisogno di essere trattati con percorsi di cura idonei a perseguirne il recupero e dalla drammatica realtà dei bambini costretti a vivere detenuti con le loro mamme, gli ultimi nella scala sociale delle solitudini e della emarginazione.
Il SEAC - Coordinamento Enti e Assssociaciaciazioni di Volontariato Penitenziario - dal 1967 costituisce una presenza attiva nel volontariato delle carceri e della giustizia.
Coordina numerose associazioni presenti sul territorio nazionale. Nato per promuovere le attività delle associazioni impegnate nelle carceri, sisi è trasformato in un coordinamento del volontariato impegnato nei confronti delle persone detenute.
Nel tempo ha ampliaiato le sue funzioni ad azioni non più ristrette ai soli isistituti di pena, ma diffuse sul territorio, costruendo un confronto con le istituzioni ed il governo sui problemi della giustiziaia. È tra le prime associazioni ad introdurre in Italia il tema della mediazione penale per nuovi modelli di pace.